Qual è l’orario ideale per entrare a scuola scolastico? Incominciare prima delle 8.30 è troppo presto per i ragazzi? Il tema ha fatto discutere anche in Italia ed è stata posta ad un ampio gruppo di genitori di adolescenti statunitensi, nell’ambito di un’indagine condotta dall’Università del Michigan.

A partire dal campione analizzato, circa 9 studenti liceali su 10 entrano a scuola prima delle 8.30, in certi casi anche un’ora prima: un ingresso troppo mattutino secondo la metà dei genitori intervistati nella ricerca. I risultati di tale indagine sono stati pubblicati sul Journal of Clinical Sleep Medicine, la rivista dell’American Academy of Sleep Medicine. Ma l’altra metà delle famiglie interpellate non è d’accordo e ritiene che l’orario attuale, con ingresso prima delle 8.30, sia adeguato. In base all’indagine Usa, il rapporto fra genitori favorevoli e quelli contrari è 50 e 50: ma allora qual è la soluzione? Non c’è una risposta valida per tutti, anche se gli autori dello studio sono favorevoli alla posticipazione dell’orario e concordano sul fatto che i genitori non siano abbastanza consapevoli dei bisogni di sonno dei loro figli. Ecco i diversi punti di vista.

Lo studio. I ricercatori hanno preso in considerazione un campione di 554 genitori americani con figli di età compresa fra i 13 e i 17 anni. In base ai risultati, l’88% dei loro figli entra abitualmente a scuola prima delle 8.30. All’interno di questo gruppo, il 51% dei genitori ha dichiarato di essere a favore della posticipazione dell’orario scolastico, con ingresso a scuola alle 8.30 o più tardi. Ancora troppo pochi, secondo gli autori dello studio. L’ingresso posticipato, infatti, vede contraria ben una metà metà dei genitori, soprattutto a causa di motivi pratici, fra cui l’impossibilità di accompagnare i figli a scuola in un orario diverso o il desiderio che i ragazzi abbiano il tempo necessario per svolgere le attività post-scolastiche. In alcuni distretti scolastici analizzati nello studio, qualche istituto ha già spostato in avanti la campanella: in base ai dati già rilevati, spiega il primo autore Galit Levi Dunietz, ricercatrice in Neurologia alla Michigan Medicine, si sono osservati effetti positivi ad esempio sulle prestazioni atletiche dei ragazzi – che in America sono spesso coinvolti negli sport in maniera molto attiva anche a scuola.

In Italia. Paese che vai, abitudini scolastiche che trovi. In Italia, i compiti a casa dopo le lezioni e i corsi ricreativi dopo-scuola scandiscono i pomeriggi degli studenti. Così, ritardare l’ingresso non fa altro che posticipare tutte le attività della giornata, compresa l’andata a letto, come spiega Tiziana Sallusti, Dirigente Scolastico del Liceo Ginnasio Statale Terenzio Mamiani di Roma, dove l’ingresso è previsto fra le 8 e le 8.10 di mattina. “Considerando che la giornata scolastica media dura fra le 4 e le 6 ore e che alcune classi in certi giorni escono intorno alle 14 – commenta l’esperta – un’entrata a scuola posticipata sposterebbe in avanti tutte le attività pomeridiane e serali collegate”. E questo ritardo sarebbe ancora più marcato nelle grandi città, dove il tragitto per tornare a casa da scuola può richiedere più tempo. Oltre agli aspetti pratici, il dirigente Sallusti ricorda che i ragazzi sono più produttivi proprio nelle prime ore della mattinata, mentre spesso si registra un calo dell’attenzione durante la giornata scolastica.

Le strategie condivise. Su questi stessi elementi concorda anche Renato Cutrera, Direttore dell’Unità Operativa Malattie Respiratorie e Medicina del Sonno dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Dunque, come regolarsi per riposare il giusto numero di ore? “Quello che è importante – ha commentato a Repubblica Cutrera – è che i genitori impostino insieme ai ragazzi una durata del sonno adeguata, compresa fra le 8 e le 10 ore e possibilmente di non meno di otto ore”. Mentre per i bambini dai 6 ai 12 anni gli esperti raccomandano dalle 9 alle 12 ore di sonno. “La soluzione pertanto non è posticipare l’entrata a scuola – aggiunge Cutrera – ma garantire questa durata del riposo, magari anticipando gradualmente l’orario in cui il ragazzo va a letto”. In tal senso, prosegue l’esperto, l’esempio da parte dei genitori e la condivisione di questo argomento rappresenta un elemento importante per educare i ragazzi all’importanza del riposo.

Un buon sonno. Non solo la quantità del sonno, ma anche la qualità è molto importante, come sottolinea Cutrera. “L’utilizzo di smartphone, tablet e chat fino a pochi minuti prima di coricarsi – ha spiegato Cutrera – rappresenta un elemento che spesso interferisce sul sonno, sia visivamente che a livello emotivo”. L’ideale sarebbe interrompere l’uso di questi dispositivi almeno mezz’ora prima di andare a letto, spiega l’esperto. “Talvolta capita che agitazione e vivacità troppo eccessiva, soprattutto nei ragazzi preadolescenti, vengano attribuite ad un disturbo di iperattività, mentre in certi casi sono riconducibili a una carenza di sonno, spesso protratta nel tempo”.

Fonte: http://www.repubblica.it/salute/2017/09/04/news/posticipare_orario_di_ingresso_a_scuola_-174384224/