Al Fondo sanitario di quest’anno vanno sottratti i 600 mln di contributi delle Regioni speciali alla finanza pubblica di cui dovremmo farci carico, e 1,3 mld per i nuovi contratti. Si scende così a 112,1 mld, ossia 500 mln in meno rispetto al Fondo attuale.

Così il coordinatore degli assessori al Bilancio della Conferenza delle Regioni, Massimo Garvaglia, nel corso delle audizioni sulla legge di Bilancio da parte delle Commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato.

“In questo modo – avverte Garavaglia – scendiamo sotto la soglia minima che garantisce la tenuta del sistema arrivando ad una spesa sanitaria che incide solo per il 6,4% sul Pil. Ci avvicinaniamo sempre di più alla Grecia. Tutto questo per noi è sbagliato, ma se è questa la scelta che il Governo ed il Parlamento vorranno fare ne prenderemo atto. Ribadiamo però che si tratta di una scelta drastica visto che è la stessa Oms a dire che sotto la soglia del 6,5% si riduce l’aspettativa di vita”.

“Come dicevamo c’è poi il tema del rinnovo del contratto, così come per i nuovi Livelli essenziali di assistenza da garantire. Non si può pensare di fare tutto questo con mezzo miliardo in meno rispetto all’attuale finanziamento. Vogliamo forse far sì che la sanità sia l’unico comparto per il quale non si dovrà procedere ai rinnovi? Non credo si possa arrivare a tanto”, ha proseguito.

Alle Regioni dovrebbero essere riconosciuti 400 milioni di euro per gli investimenti, al pari di quanto è stato fatto nel 2017 – ha dunque chiesto il coordinatore degli assessori al Bilancio della Conferenza delle Regioni. Tra le proposte lanciate dall’assessore lombardo figura anche la rimodulazione dello stanziamento sull’edilizia sanitaria per un importo di 150 milioni, anche in relazione all’allungamento delle procedure previste dal nuoco Codice degli Appalti; e l’utilizzo “per almeno 178 milioni” del Fondo esigenze indifferibili a decorrere dal 2018. Garavaglia, rispondendo a una domanda del deputato Pd Maino Marchi sull’ipotesi di una tassa di scopo sul fumo, ha detto che “un centesimo di aumento sulle sigarette darebbe 850 milioni di euro” di gettito. “Certo sarebbe più ragionevole mettendo una tassa sulle sigarette, destinare le risorse per sostenere in Fondo per i farmaci innovativi oncologici”.

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