Intervista a Edgardo Matassoni, Medico Chirurgo specialista in Ostetricia e Ginecologia ospite della trasmissione Motore Salute ci ha parlato di elettroporazione e radiofrequenza.

Di che disturbi parliamo?

Sono disturbi sia estetici che funzionali dell’apparato genitale femminile. Sono moltissime le donne che ne soffrono, per esempio l’incontinenza urinaria e il prolasso, sono disturbi che compaiono in età tra i 40 e i 50 anni nel 40% delle donne. Più si va avanti con l’età e più si alza questa percentuale, che arriva, dopo i 50 anni, al 60%. Questa terapia innovativa è entusiasmante dal punto di vista della sua efficacia. E’ rapida e non è invasiva e assolutamente non dolorosa.

Quanto tempo ci vuole per vedere i primi risultati?

Dipende sicuramente dalla patologia che abbiamo.

 

La terapia si chiama elettroporazione, una sorta di siringa senza ago?

Come dicevo prima, è una terapia indolore che permette un’immediata ripresa delle proprie attività senza nessuna controindicazione particolare. Ha inoltre il vantaggio che si può eseguire in ambulatorio ed ha un rapporto costo beneficio decisamente favorevole.  Alla luce di queste considerazioni, la considero un’apparecchiatura geniale che utilizza energia elettro-magnetica. Con questo macchinario si trattano diverse patologie e ciò che le accomuna, è un cedimento e un indebolimento del pavimento pelvico. Le cause più importanti che possono determinare un cedimento a questo livello, sono la maternità, la menopausa, e i traumi chirurgici come lesioni tumorali o interventi particolari. L’incontinenza urinaria è la prima conseguenza di questi fattori, e la si può classificare in diversi modi: quella primaria che si manifesta con uno starnuto o un colpo di tosse, e quella d’urgenza quando si ha una vescica iperattiva e la sensazione di dover andare spesso in bagno. Tutto questo comporta una qualità di vita inferiore.

 

Prolasso genitale, vescicale e rettale. Ce li spiega?

Sono situazioni per le quali gli organi che appoggiano sui tessuti del pavimento pelvico, non trovano più sostegno avendo quindi un abbassamento della vescica, dell’utero o del retto. I gradi del prolasso vanno da 1 a 4. Si ha, altresì, uno stato di pesantezza generalizzato oltre che ovviamente disturbi urinari. Questo macchinario risolve i primi due gradi di prolasso portando ottimi risultati.

 

L’importante è accorgersene in tempo prima che passi a uno stadio superiore, è corretto?

Certo, questo è piuttosto legato prima di tutto alla sensibilità della donna nel fare i controlli periodici, e poi allo specialista che capisca la gravità della patologia.

 

Con la stessa apparecchiatura si può intervenire anche sulla secchezza vaginale, sulla mucosa sottile, anelastica e fragile?

Esatto, anche in questo caso si ha una sintomologia dolorosa, sensazioni di fitte fastidiose, prurito e bruciore, ma soprattutto una compromissione del rapporto di coppia diventando quindi non solo un problema fisico, ma anche psicologico e sociale.

 

Dottore, cos’è la vulvodinia?

È una situazione per cui si ha un dolore a livello vulvare e che a causa di esso, si hanno problemi ad avere rapporti sessuali. Oggi, con l’associazione di radiofrequenza ed elettroporazione, insieme all’assunzione di un farmaco, si ottiene un buonissimo risultato.

 

La diminuzione del desiderio sessuale è un’altra patologia che si può verificare. Come risolverla?

Anche in questo caso l’elettroporazione associata a una terapia medica, risulta essere molto efficace.

 

Raccontiamo allora a questo punto, che cosa sono l’elettroporazione e la radiofrequenza e come funzionano.

L’elettroporazione comporta una corrente sulla zona interessata che ha la capacità di agire a livello di membrana cellulare dilatando quelli che sono i canali di comunicazione tra parte interna ed esterna. Il farmaco che viene somministrato a livello locale, per esempio una crema, penetrerà più facilmente e più rapidamente nella cellula, dando effetti benefici notevoli. La radiofrequenza è un’altra modalità di utilizzo delle onde magnetiche sul tessuto in modo mirato. Con essa si può decidere di lavorare sull’area interessata o più in profondità o più in superficie. A seconda della resistenza del tessuto che dobbiamo trattare, si possono scegliere più opzioni di radiofrequenza poiché questa macchina ha la possibilità di misurarla adeguandosi al tipo di tessuto individuato.

 

Nel caso quindi di incontinenza urinaria, prolasso genitale, e secchezza vaginale, quante sedute sono necessarie?

Per esempio per la secchezza e per la diminuzione della libido vi è già un netto miglioramento già dopo 5/6 sedute. Per gli altri disturbi più gravi, la media dei trattamenti è di circa 10, una seduta a settimana. Tutto questo avviene, ripeto, con una combinazione delle onde elettromagnetiche al farmaco.

 

Veniamo ora alla parte estetica, che anche nella parte intima femminile, è una componente molto importante.

Giustamente anche l’occhio vuole la sua parte. Con l’invecchiamento, anche a livello dell’apparato genitale si hanno cambiamenti notevoli dal punto di vista estetico. Questi inestetismi sono spesso legati alla lacerazione durante un parto, dalle dimensioni delle labbra vaginali fuori dalla norma o un’asimmetria o a una perdita di tono delle stesse.

 

Concludendo, le percentuali di successo dei trattamenti effettuati per esempio sull’incontinenza sono vicine al 100%.

Esatto, anche per quanto riguarda il prolasso, se rientra nei primi due stadi. È importantissimo, considerare quindi anche la parte intima una componente fondamentale per la salute di una donna e a questo proposito non ci si deve vergognare dei problemi che eventualmente insorgono perché altrimenti non ci si cura nella maniera adeguata.