Uguaglianza e uniformità nell’accesso alle cure, sicurezza delle prestazioni, tempestività della presa in carico, continuità dell’assistenza. E ancora appropriatezza, trasparenza, innovazione e ricerca.

Sono questi gli obiettivi della rete oncologica che trovano nella regione Veneto una delle massime espressioni. Più “giovane” rispetto a quelle storiche del Piemonte e della Toscana, è stata istituita nel 2013, la Rete Oncologica Veneta (ROV) ha saputo costruire un modello ben definito prediligendo il ricorso a strumenti di governo clinico con un forte impegno nell’applicazione dei criteri di appropriatezza prescrittiva, riuscendo così a coniugare umanizzazione e efficacia delle cure con la sostenibilità economica.
Un modello paradigmatico che ha visto nell’attivazione e nella messa a regime dei Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali il suo punto di forza.

“La rete oncologica – ha affermato Pierfranco Conte, Direttore dell’Oncologia Medica 2 dello Iov e coordinatore tecnico scientifico della Rete Oncologica Veneta (ROV) –consente di coniugare la difficile equazione tra sostenibilità e innovazione. Sostenibilità perché consente di definire quali sono le risorse da utilizzare garantendo appropriatezza, e innovazione perché con il coinvolgimento dei pazienti nelle proprie decisioni, posiziona in maniera corretta i farmaci innovativi e le tecnologie diagnostiche innovative ponendo anche quesiti di ricerca clinica importanti che contribuiscono a produrre nuove evidenze scientifiche e quindi innovazione”.

Altro punto di forza della ROV è la formazione: essa riveste un ruolo rilevante in ordine alla realizzazione degli obiettivi che stiamo portando avanti, oltre a consentire la formazione continua dei professionisti sanitari. Tra le funzioni, questa è certamente la più delicata e importante. La formazione è infatti un parametro chiave di progettazione in tutte le attività della Rete soprattutto nella gestione dei Gruppi di lavoro per patologia e rappresenta uno dei principali ambiti di intervento previsti dal Coordinamento.  In tre anni e mezzo di attività sono stati coinvolti nei gruppi di lavoro circa 200 professionisti della sanità veneta. Sono stati realizzati14 Convegni di presentazione delle proposte di Pdta e 3 Convegni per l’aggiornamento dei Pdta approvati tra il 2015 e il 2017.

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