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COVID19: “Test sierologico e tampone: come quali, quando e perché farli? Parola agli esperti”

10 Giugno 2020 – Quarto appuntamento del talk-webinar “BUONA SALUTE”, organizzato da Mondosanità, in collaborazione con OFFICINA di MOTORE SANITÀ, BIOMEDIA ed EUROCOMUNICAZIONE e realizzato con il contributo incondizionato di Siemens Healthineers. I massimi esperti della sanità italiana hanno fatto il punto sui vari test sierologici a disposizione nel nostro Paese e a livello globale, analizzandone i problemi specifici, le possibilità di offerta e la validazione scientifica e tecnica.

Il nostro corpo possiede tre diversi anticorpi: le immunoglobuline IgA (se abbiamo da poco incontrato il virus), IgM (se abbiamo un’infezione in corso) e IgG (se abbiamo avuto contatti col virus in passato), che ci raccontano la storia dell’infezione, stabilendo se abbiamo incontrato il virus e da quanto tempo. Per appurare tutto ciò, esistono due tipi di test sierologici: rapido o qualitativo con una goccia di sangue ottenuta con un prelievo capillare si stabilisce la presenza degli anticorpi oppure semi-quantitativo, test che necessita di un prelievo venoso col quale si misura la quantità degli anticorpi nel sangue. Che fare? Parola agli esperti 

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BUONA SALUTE: COVID-19. A TUTTO TEST

Mondosanità organizza una serie di webinar con i maggiori esperti della Sanità italiana.

I test con tamponi e quelli sierologici per la diagnosi COVID sono al centro dell’attenzione delle istituzioni, degli operatori e dei cittadini. Il significato dei test da soli o sequenziali, la tempistica di effettuazione, le modalità e il significato dei medesimi sono estremamente importanti non solo per il controllo epidemico ma anche per quello terapeutico, basti pensare alla positività ed alla titolazione con test sierologico dei pazienti guariti ed al possibile uso conseguente del plasma terapia secondo le logiche dell’immunoterapia passiva. A questo si aggiunge l’importanza di diagnosticare i pazienti positivi per il futuro vaccino anti COVID. Le discussioni sulla validità ed affidabilità dei test, sull’estensione della loro applicazione in rapporto alle possibilità di reale applicazione sono oggetto di continua analisi e sono forieri di fake news e affermazioni non aderenti alla realtà.

Per questo motivo Officina Sanità ritiene utile organizzare un incontro web ove analizzarne i problemi specifici, le possibilità di offerta e la validazione scientifica e tecnica dei vari test presenti nel nostro paese e a livello globale.

Per partecipare al Talk-webinar, iscriviti al seguente link: https://bit.ly/2MnB3xd

Talk-webinar Buona Salute: L’ITALIA RIPARTE
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Talk-webinar Buona Salute: L’ITALIA RIPARTE

 

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Covid-19: Come riorganizzare la gestione delle cronicità?
Mondosanità organizza una serie di webinar con i maggiori esperti della Sanità italiana. Con questo incontro facciamo il punto sui migliori percorsi da intraprendere per ripartire dopo il Covid-19.
La spesa a livello UE per le malattie croniche (ad esempio malattie cardiovascolari, diabete, asma, BPCO) è pari a circa 700 miliardi di euro l’anno ed in Italia i malati cronici sono 24 milioni, assorbendo una gran parte delle risorse riversate in sanità.
Durante e dopo il Covid-19 cosa succederà? La parola agli esperti.
COVID19: “A quando la cura?”
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COVID19: “A quando la cura?”

27 Maggio 2020 – COVID19: “A quando la cura?”

Secondo appuntamento del talk-webinar “BUONA SALUTE”, organizzato da Mondosanità, in collaborazione con BIOMEDIA, nato per affrontare temi inerenti la salute. I massimi esperti della sanità italiana hanno fatto il punto sullo stato dell’arte della pandemia da Coronavirus: dalla plasmo terapia ai test sierologici, dalle terapie più efficaci al futuro vaccino.

Dal mese di maggio abbiamo notato nei pazienti visitati delle strane polmoniti, non batteriche, molto meno aggressive, con quadro clinico diverso rispetto ai mesi precedenti e soprattutto, 9 casi su 10 trattati, risultava con tampone negativo. L’osservazione clinica potrebbe essere che il virus in qualche maniera sia diventato meno aggressivo sull’uomo”, queste le parole di Claudio Zanon, Direttore Scientifico Motore Sanità.

“Non esiste al momento una terapia specifica ma nemmeno una terapia che abbia dimostrato di essere sicura ed efficace sulla maggior parte dei pazienti. Fra queste la plasma terapia non va considerata come la panacea di tutti i mali, bensì come un’ipotesi importante, già considerata in altre infezioni nel passato, che potrebbe essere sicuramente utile per i pazienti. Molte sono le persone guarite pronte a donare il loro plasma. In queste c’è una quantità maggiore di anticorpi nelle prime 4 settimane post guarigione ed in particolare nelle persone che hanno avuto una forma molto grave, ma ripeto mancano ancora evidenze solide. A questo scopo è partito lo “studio Tzunami” promosso da ISS e AIFA per chiarire dubbi ed accertare efficacia e tollerabilità di questa metodica”, ha spiegato Francesco Menichetti, Direttore Malattie Infettive AOU Pisa

“Il virus oggi è certamente meno aggressivo, ha minor capacità di provocare polmonite ed insufficienza respiratoria. Come clinici vediamo una minor complessità dei casi, che sono diventati molto più gestibili. Nel frattempo comunque stiamo raccogliendo il plasma iperimmune ed abbiamo attivato uno studio promosso dal centro trasfusionale con un protocollo terapeutico all’avanguardia, condiviso con altri Centri piemontesi”, ha affermato Francesco Giuseppe De Rosa, Direttore Malattie Infettive Città della Salute e della Scienza di Torino

“I pazienti che vengono ricoverati oggi sono in condizioni meno gravi rispetto all’ondata di marzo e aprile ed il perché sta sicuramente nel fatto che la virulenza è diminuita. Probabilmente grazie alle precauzioni che stiamo utilizzando, quali ad es° l’uso diffuso dei DPI (guanti e mascherine) e il distanziamento sociale. Questo fa in modo di ridurre la carica virale circolante, il che significa che se una persona oggi viene a contatto con qualcuno infetto, la quantità di virus che riceve, sarà inferiore e quindi la virulenza sarà inferiore. Chiaro è che dovremo attendere studi certi per dare risposte sicure su molti aspetti ancora poco chiari di questa infezione”, ha precisato Paola Manzini, Centro Trasfusionale Città della Salute e della Scienza di Torino

I test sierologici sono in un momento di convalida in questo periodo, l’ISS sta raccogliendo dati su 150mila persone. Anche noi abbiamo testato numerose persone ma non possiamo dire di avere ancora risultati definitivi. Sull’utilizzo del plasma iperimmune a Padova, abbiamo reclutati 17 e applicando i protocolli già in uso per altre patologie simili, stiamo imparando a comprendere quanti anticorpi siano sufficienti nei pazienti guariti per poi essere utilizzati come cura”, ha detto Giustina De Silvestro, Direttore Dipartimento Immunotrasfusionale AOU Padova

“Partiamo dal fatto che il plasma può essere donato 1 volta al mese. Nel nostro centro abbiamo selezionato in primis i pazienti già donatori AVIS, che avessero superato la malattia da almeno 14 giorni, con 2 test negativi consecutivamente e dopo averne controllato il dosaggio degli anticorpi utili per combattere la malattia, le famose IgG neutralizzanti. Siamo dell’idea che sia necessaria la somministrazione del plasma soprattutto nei pazienti più gravi, infatti, nei casi analizzati, con stupore abbiamo notato che si normalizzava molto rapidamente la loro condizione clinica, tanto da immaginarlo come un vero e proprio antidoto. La nostra esperienza nei pazienti trattati, ci ha anche indicato che non vi sia stata controindicazione sul suo utilizzo”, ha aggiunto Raffaello Stradoni, Direttore Generale ASST Mantova

 

 

 

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Nasce ‘BUONA SALUTE’ il primo talk-webinar sul Covid-19: ‘Depressione e mascherine, a che punto siamo?’

20 Maggio 2020 – Partito oggi il talk-webinar “BUONA SALUTE”, organizzato da Mondosanità, il primo di una serie di appuntamenti per affrontare temi inerenti la salute. Si è parlato di depressione, soprannominata dagli esperti “Blue Covid” e di mascherine, in particolare sul loro corretto utilizzo, che in questo momento di ripartenza è fondamentale.

“Il Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo in guardia nei confronti del probabile rebound dell’epidemia in termini di incremento delle patologie psichiatriche. Alcuni settori particolari della popolazione sono a rischio di psicopatologia: le persone già affette da disturbi psichiatrici, ansia, agorafobia, Depressione, psicosi e disturbi di personalità. Tra i nuovi casi correlati a specifiche esperienze soggettive vissute nel corso dell’epidemia ricordiamo l’essere stato operatore sanitario nei reparti maggiormente coinvolti nella cura dei malati covid; avere perso un parente stretto a causa degli effetti letali della malattia” ha dichiarato Michele Sanza, Psichiatra e Psicoterapeuta, Direttore l’Unità Operativa Servizio Dipendenze Patologiche dell’Azienda USL della Romagna sede di Cesena. “Molto importanti anche le conseguenze sulla popolazione infantile. Uno studio cinese compiuto dalla regione di Wuhan ha messo in evidenza un incremento del 25% dei casi di depressione infantile tra i bambini delle scuole elementari. Le conseguenze emotive sull’infanzia sono in parte dovute all’isolamento sociale, ma in parte sono dovute alle sofferenze degli adulti che si ripercuotono sui bambini” ha concluso Sanza.

Per ciò che riguarda le mascherine e il loro uso ha parlato Anna Fiscale, Presidente e Fondatrice Cooperativa Sociale Quid

“La Cooperativa Sociale Quid nasce nel 2013 a Verona per dare un’opportunità di integrazione sociale a partire dal reinserimento lavorativo attraverso il recupero di tessuti di eccedenza messi a disposizione da grandi aziende tessili e moda, per realizzare collezioni di abbigliamento e accessori etici e made in Italy. Con Covid-19 ha dovuto riconvertirsi e realizzare mascherine, una doppia sfida così vinta: dare continuità lavorativa a persone in maggioranza con fragilità e rispondere concretamente all’emergenza in atto nel Paese. Da qui è nata Co-ver: la mascherina che ha ottenuto attestazione ISS come maschera facciale uso medico tipo I in deroga”.

 

 

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