
Siamo gli unici mammiferi a bere il latte in età adulta, spontaneamente e regolarmente, di un’altra specie. Certamente per il neonato è un alimento completo, necessario alla crescita. Ma più in là negli anni fa ancora bene o no?
Un’intervista a Lucilla Titta, ricercatore e consulente presso l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, dove coordina il progetto SmartFood, programma di ricerca in scienze della nutrizione e comunicazione, e referente tecnico-scientifico per Food Bank in Oncology di Fondazione Tera.
Si dice spesso che il latte e i latticini sono fondamentali per l’apporto di calcio. Quali altri alimenti ne sono ricchi?
«La dose raccomandata di calcio è tra gli 800 1000 mg al giorno. I latticini aiutano ad integrare e raggiungere il fabbisogno, ma non sono necessari. Ricordo che tutti possono informarsi consultando la BDA, banca dati di composizione degli alimenti per studi epidemiologici in Italia. Facendo una ricerca per nome con “latte” e selezionando “latte di vacca intero pastorizzato”, si vede che contiene 119 mg di calcio per 100 g; quindi, un bicchiere di latte da 125 ml ne contiene circa 148 mg. Le mandorle contengono 240 mg di calcio per 100 g, quindi una porzione di 30 g equivale a 72 mg di calcio. Altri alimenti ricchi di calcio sono i fagioli secchi di soia, che contengono 257 mg di calcio per 100 g, e i fichi secchi che ne contengono 280 mg. Infine, raccomando sempre di aggiungere alle pietanze basilico o origano secco, molto ricchi di calcio: ben 1580 mg di calcio per 100 g e quindi un cucchiaino da 10 g contiene quindi 160 mg di calcio. Il calcio è contenuto anche nell’acqua.
Secondo uno studio apparso sul British Medical Journal non c’è alcuna dimostrazione del fatto che il consumo di latte e formaggi riduca il rischio di fratture ossee. Al contrario, per lo studio un alto consumo di latte è nocivo.
«La dose consigliata di latte è di due porzioni di 125 ml al giorno al massimo. L’abuso di latticini porta ad un’inversione nella calcificazione per un effetto detto “tampone”. E comunque devono essere magri, come raccomanda l’Oms. Il latte intero ha una percentuale di grassi del 3%; quando parliamo di formaggi magri intendiamo una percentuale di grassi inferiore al 25%.
Quali nutrienti fornisce il latte? Cosa cambia nei formaggi?
«Nei formaggi tutto è concentrato e quindi bisogna prestare attenzione ai grassi saturi e al sale che viene aggiunto. Bene lo yogurt: può sostituire una porzione di latte, è più digeribile perché ha meno lattosio ma andrebbe preferito senza zuccheri e aromi aggiunti».
I bambini hanno esigenze particolari?
«Per i bambini, è sufficiente rispettare le linee guida che sono chiarissime e suggeriscono l’allattamento esclusivo al seno fino a sei mesi. Il latte di mucca non sostituisce il latte materno, la sua composizione è diversa. Non bisogna demonizzare il latte vaccino ma neppure abusarne».