
La richiesta indirizzata alla Regione dall’Ipasvi Piemonte è stata accolta con favore dal Nursind, che sollecita le direzioni infermieristiche aziendali ad avviare una mappatura del fabbisogno sulla base del metodo di definizione proposto dall’Ipasvi.
Un’iniziativa, quella dell’Ipasvi, accolto con favore dal Nursind Piemonte. Il sindacato, protagonista in questi mesi di numerose proteste contro le condizioni di lavoro degli infermieri in Piemonte, ha infatti più volte evidenziato i rischi dell’attuale rapporto infermieri/pazienti, che “varia tra le diverse strutture della Regione oscillando da un minimo di 1:10 a punto di 1 infermiere ogni 20 pazienti e più”, spiega il Nursind.
Per il sindacato, “punto fondamentale” è l’applicazione di “un metodo per la definizione del fabbisogno delle dotazioni organiche sulla base di quelli che sono gli studi e le evidenze scientifiche per garantire livelli di qualità e di sicurezza nel rapporto del numero di infermieri per persona assistita”.
Per questo il Nursind ha scritto a tutte le direzioni infermieristiche delle Aziende Sanitarie Piemontesi, “richiamandole alle proprie responsabilità, affinché si apra un tavolo di confronto per stabilire le reali necessità di fabbisogno di personale sulla base del documento del Coordinamento dei collegi Ipasvi”.
Inoltre, in Nursind, “al fine di tutelare il cittadino, come previsto dal proprio compito istituzionale, che ha diritto di ricevere prestazioni sanitarie adeguate e a tutela della professione infermieristica che ha il diritto di poterle svolgere”, ha chiesto inoltre ai Collegi Ipasvi, “di chiedere con forza alle direzioni infermieristiche aziendali una mappatura del fabbisogno sulla base del documento proposto in Regione”.
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