Il Ministero della Salute consiglia a tutte le future mamme di fare il vaccino ma preferibilmente durante il secondo o il terzo trimestre di gestazione, per maggior cautela.
Chiariamo innanzitutto che l’influenza contratta nel corso della gravidanza, in particolare nel secondo e terzo trimestre, è associata a un aumento dei rischi per la salute della gestante. Dal momento che con l’avanzare della gravidanza l’organismo va incontro a modifiche che riguardano, tra l’altro, la circolazione sanguigna e l’apparato respiratorio, la donna in attesa si trova in una situazione di maggiore fragilità, per certi aspetti simile ad altri gruppi a maggior rischio di complicanze influenzali. È, infatti, documentato che le donne in gravidanza che si ammalano di influenza hanno un rischio più alto di essere ricoverate in ospedale per le complicanze dell’infezione rispetto alle loro coetanee.
La sicurezza del vaccino antinfluenzale nel corso della gravidanza è invece ben documentata: non è stato osservato un aumento del rischio di malformazioni, né di altri eventi negativi per lo sviluppo fetale (per esempio aborto spontaneo, parto prematuro). Ci sono, invece, certezze meno granitiche sull’efficacia della vaccinazione: secondo gli studi disponibili, questa potrebbe ridurre del 50% il rischio per la madre di ammalarsi di influenza (un beneficio che, però, può variare a seconda della stagione influenzale e del virus circolante), mentre i benefici in termini di migliore esito della gravidanza sono più controversi. Alcuni esperti ritengono che la vaccinazione materna possa proteggere anche il neonato nei primi mesi di vita, sia grazie agli anticorpi materni trasmessi al feto che attraverso il cosiddetto effetto “cocoon” (bozzolo): i famigliari (genitori, fratelli…) vaccinati creano un bozzolo intorno al neonato e lo proteggono.
Per i motivi appena menzionati, molte nazioni, tra cui l’Italia, raccomandano la vaccinazione antinfluenzale nel secondo o terzo trimestre di gravidanza. C’è un altro vaccino che negli ultimi anni è raccomandato nelle donne in gravidanza, in particolare nel III trimestre: quello contro la pertosse (somministrato come trivalente difterite-tetano-pertosse). È utile per proteggere il neonato nei primi mesi di vita, in un periodo in cui questa malattia comporta più frequentemente complicanze gravi e anche mortali.
http://www.corriere.it/salute/malattie_infettive/17_novembre_29/gravidanza-prudente-vaccinarsi-contro-l-influenza-oppure-si-rischia-danneggiare-nascituro-8d2b0e70-d50f-11e7-85e2-6290f9ff2b20.shtml