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Sangue. Sempre meno carenze estive grazie alla generosità di tutti i donatori

Secondo i dati riportati dal Centro Nazionale Sangue nei mesi di luglio e di agosto 2019 sono state 4.421 le richieste di sacche di sangue attraverso la bacheca Sistra, il Sistema Informativo dei Servizi Trasfusionali attraverso cui viene gestita la compensazione interregionale. Si tratta di 410 unità in meno rispetto all’anno precedente, (corrispondente a una diminuzione di circa il 10%) che aveva registrato a sua volta un netto calo rispetto al 2017 (-8.811 emazie). Continua quindi il trend positivo per i mesi estivi, che sono tradizionalmente i più delicati per il sistema sangue, soprattutto per le alte temperature che rendono più difficile la donazione di sangue per chi ha la pressione bassa e per le ferie che spingono i donatori periodici a lasciare la propria città di residenza. La conferma del trend positivo dell’estate fa il paio con i risultati migliori ottenuti dal sistema sangue nei mesi di gennaio e febbraio 2019, mesi in cui si registrano solitamente carenze legate soprattutto al picco influenzale.

“È un trend positivo – commenta il direttore generale del Centro nazionale sangue Giancarlo Liumbruno – il cui merito va ascritto alla grande generosità dei donatori, che hanno risposto ai numerosi appelli, non ultimo quello del ministro Giulia Grillo, in occasione dello scorso World Blood Donor Day, di andare a donare prima di partire per ferie”. I dati sono stati presentati durante il convegno nazionale sulla donazione del Sangue organizzato oggi a Napoli dalla Croce Rossa Italiana, nel corso di una lectio magistralis tenuta dallo stesso Liumbruno. L’autosufficienza del sangue e dei suoi prodotti, ha ricordato Liumbruno presentando i dati di attività del 2018, è non frazionabile, sovraaziendale e sovraregionale in accordo con i principi etici e di solidarietà alla base del nostro sistema. L’attività di raccolta associativa è strategica, e vale un terzo del sangue raccolto (circa un milione di unità) ed è indispensabile per poter assicurare quotidianamente la terapia trasfusionale a oltre 1.800 pazienti e i medicinali plasmaderivati a migliaia di pazienti.

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Malattie del sangue: ecco come i linfociti possono “riconoscere” le cellule tumorali, grazie alla genetica e all’immunologia

Professor Boccadoro: «Futuro vuol dire studiare terapie che potranno essere usate dai nostri figli, vuol dire garantire migliore efficacia del trattamento per il paziente».

 

Oggi genetica e immunologia sono alleate per combattere le malattie del sangue. L’immunoterapia è già entrata prepotentemente nella terapia delle patologie neoplastiche ematologiche sovente cambiando la storia di queste malattie, con risultati importanti, basti pensare alla riduzione del rischio di ricaduta che oggi raggiunge livelli del 70%. Si aggiungono poi i farmaci innovativi che sono caratterizzati da nuovi sottili e intelligenti meccanismi d’azione, microscopiche molecole in grado di andare diritto all’obiettivo: disintegrare il tumore.

Insomma, la ricerca va spedita e la illustra il professor Mario Boccadoro, oncoematologo della Città della Salute e della Scienza di Torino, sottolineando che il futuro della ricerca non solo mostrerà i suoi risultati nel lungo termine, ma sarà sempre più volta a garantire per il paziente la migliore efficacia del trattamento e qualità di vita.

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